Luisa Raimondi

Luisa Raimondi

Sono fotografa, ho un occhio allenato a considerare tutto ciò che occupa lo spazio bidimensionale dell’inquadratura, non soltanto il cosiddetto “soggetto”.

Tutto è essenziale in un’immagine fotografica, tutto è funzionale al racconto: ogni angolo, i margini, lo sfondo. È lì, molto spesso, che si trova la grammatica per leggerla. Divinarla, oserei dire.

La realtà è complessa e articolata anche più di una fotografia; nonostante ci sembri lì tutta davanti agli occhi è solo prestando attenzione alla visione periferica che davvero possiamo scoprirla.

Matteo Rinaldi

Matteo Rinaldi

Ascoltiamo la voce altrui prima di nascere, ascoltando impariamo a parlare e poi a raccontare di noi e del mondo.

Raccontare è ancestrale, è conoscere e riconoscersi, è cultura, storia individuale e collettiva. È al tempo stesso infinitamente grande o infinitamente piccolo: il racconto della giornata o di un classico di letteratura.

Tra le cose, poche, che mi muovono: la curiosità e gli opposti. Vivo di sfumature e di domande, da farmi e da fare.

A volte mi commuovo, anche quello è muovere. Tra gli opposti ho arredato “casa”.

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